• Archivi

  • Categorie

  • Pagine

Francia: la donna con il niqab che vuole l’Eliseo


E’ altamente improbabile che possa riuscirci, ma Kenza Drider, una donna di Avignone, nel sud della Francia, che indossa il niqab, ha dichiarato oggi di volersi presentare alle presidenziali 2012 per ”ottenere l’abrogazione della legge sul velo integrale”.
Sembra tuttavia impossibile che la donna possa ottenere le 500 firme di patrocinio da parte di autorità locali che sono necessarie per potersi presentare alle elezioni.
”Ho deciso di proporre a tutte le donne di Francia di accettare la mia candidatura alle presidenziali della Repubblica francese”, ha dichiarato Kenza Drider dopo la condanna di due francesi a pagare una multa per aver indossato il velo integrale nel primo processo di questo tipo.
Kenza Drider aveva già fatto parlare di sé prendendo di proposito il TGV, il treno ad alta velocità, davanti a fotografi e giornalisti, all’indomani dell’entrata in vigore della legge sul velo integrale, con lo scopo di farsi multare. Per l’eventuale campagna elettorale, Kenza Drider ha nominato oggi come sua portavoce Hind Ahmas, una delle due donne condannate oggi al pagamento dell’ammenda.

La strage in Norvegia e la tolleranza verso l’islam in Europa


La recente scioccante tragedia in Norvegia, ha evidenziato la discrepanza tra le nazioni europee e le loro popolazioni musulmane. Il norvegese sospettato di aver ucciso 76 persone a Oslo e in un raduno giovanile su un’isola vicina, afferma di avere compiuto una missione per “salvare l’Europa” dall’ insediamento musulmano. L’Ultra-nazionalista Anders Behring Breivik ha accusato il partito laburista che ha ospitato il raduno dei giovani di tradire la cultura norvegese, incoraggiando l’immigrazione. Un analisi statistica su un campione di europei mostra che vi è grande preoccupazione nell’ “ospitare” l’ Islam e l’immigrazione in generale.

Thomas Hylland Eriksen, un antropologo sociale presso l’Università di Oslo, ha detto che l’ideologia del sospetto è abbastanza nota in Norvegia e si è diffuso sui siti web dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre negli Stati Uniti un decennio fa. Secondo lui molti norvegesi ritengono che “I musulmani rappresentano una cultura aliena”, ma solo una minoranza di ultra-nazionalisti ritiene invece “che l’Islam sia incompatibile con la democrazia.” La tragedia del 22 luglio in Norvegia si concentra sulla crescita di una piccola nuova destra movimento in Europa, che deve essere presa seriamente come una minaccia per la sicurezza futura. Eriksen dice che ora in Norvegia potrebbe aumentare la tolleranza religiosa, ma che è troppo presto per dire se le uccisioni di massa a Oslo renderanno il popolo della Norvegia più aperto nei confronti dell’Islam. Tuttavia, egli dice “che potrebbe essere certamente un risultato.” “Forse questo tragico evento porterà a rendere chiaro che quando si vive qui in quanto cittadino la diversa religione non ha molta importanza. ”

Le indagini mostrano che l”islamofobia” in pubblico è aumentata negli ultimi anni, sostiene Ross Clark che si occupa di affari religiosi per L’Economist. E aggiunge che analisi recenti suggeriscono come i più istruiti abbiano meno probabilità di essere prevenuti nei confronti dell’Islam. Ross dice che la comprensione reciproca è fondamentale per garantire che le tensioni siano ridotti al minimo. Egli ritiene che i governi europei, le comunità e singoli cittadini dovrebbero svolgere un ruolo nel sostenere il messaggio di tolleranza verso le religioni. Dopo tutto, ha detto Ross, l’Islam, “è in realtà una religione di pace”.

Il ramadan 2011 comincia il 1 agosto.


il ramadam islamico quest’anno inzia il 1 agosto. Per tutto il mese (il nono mese del calendario islamico), il miliardo di fedeli dell’Islam sparsi per il mondo dovranno osservare un regime di vita particolarmente ristretto secondo quando prescrive il versetto 183 della seconda Sura del libro del Corano ove si legge: ‘Credenti, vi è stato prescritto il digiuno come è stato prescritto a coloro che sono venuti prima di voi e può esser che siate timorati per giorni contati‘. I fedeli dovranno inoltre osservare 5 turni di preghiera al giorno. In italia sono 1 milione e mezzo i musulami con presenze particolarmente rilevanti in Lombardia ( 200000) Emilia Romagna ( 100000) e Lazio (80000)

Il papa in Camerun prega per la convivenza tra cristiani e musulmani


Papa Benedetto XVI lasciando il Camerun per l’Angola e’ tornato ad auspicare una convivenza tra cristiani e musulmani in Africa.’Mentre continuiamo nel nostro cammino verso una piu’ grande comprensione reciproca, prego affinche’ cresciamo anche nel vicendevole rispetto e stima e fortifichiamo – sottolinea – la nostra decisione di collaborare per proclamare la dignità’ donata da Dio alla persona umana’. ‘E’ veramente un momento di grande speranza per l’Africa e il mondo intero’.(ANSA)

Prima di lasciare la nunziatura a Yaounde, il Papa aveva incontrato un gruppo di pigmei, la tribu’ piu’ antica dell’Africa. Erano una ventina di persone in rappresentanza di tre generazioni: nonni, genitori, bambini. Avevano costruito una tradizionale capanna nel giardino della sede diplomatica vaticana e qui hanno salutato Benedetto XVI con canti e danze tradizionali. Gli hanno anche donato una tartaruga e una stuoia intrecciata a mano. “Si e’ trattato di un incontro molto bello e interessante”, ha riferito padre Federico Lombardi ai giornalisti.

Benedetto XVI: “religioni contro diffusione del fanatismo”


Città del Vaticano, 17 dic. (Apcom) – Benedetto XVI ha ricevuto in udienza le delegazioni vaticana e musulmana dell’11esimo colloquio organizzato dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e dalla ‘World Islamic Call Society’ di Tripoli, esprimendo “la propria soddisfazione e il suo forte incoraggiamento” nel proseguire sulla via del dialogo interreligioso. E’ quanto si legge nel comunicato finale del summit, diffuso dalla sala stampa della Santa Sede.  Continua a leggere

Obama: “ricostruirò le relazioni tra Stati Uniti e Islam”


Obama lancia la sua presidenza come un occasione per ricostruire le relazioni con il mondo musulmano. Confermando che persterà giuramento usando il suo secondo nome Hussein e che egli ha previsto di dare il giusto tono a queste intenzioni con un grande discorso da fare in una capitale del Mondo islamico all’inizio della sua presidenza.

“Penso che abbiamo una grande opportunità di ridare smalto all’immagine dell’America nel mondo e nel mondo musulmano in particolare” ha detto al giornale della sua città il Chicago Tribune

Famiglia Cristiana contro la moratoria leghista di nuove moschee


Il settimanale cattolico Famiglia Cristiana si dichiara contro la proposta leghista di una moratoria che blocchi la costruzione di nuove moschee. La tesi della rivista dei paolini è che bisogna fare in modo che le moschee siano luogo di culto e non luogo di propaganda di idee integraliste. Ed è lo Stato ad avere il compito di assicurare che le moschee svolgano la loro corretta funzione. Bloccarne la costruzione significherebbe costringere i musulmani a una sorta di clandestinità e questo favorirebbe il diffondersi di idee estemistiche.

Riporto alcuni passi significativi dell’editoriale di FC

La Lega va all’ultima crociata e propone una moratoria “sine die” sulla costruzione di nuove moschee in Italia. L’idea nasce dall’equazione: musulmani uguale terroristi. Anzi, emigrati uguale musulmani e, quindi, terroristi. Così, si propone la moratoria per le moschee, sperando d’estenderla agli immigrati. I sondaggi danno ragione alla Lega: l’84 per cento degli italiani è d’accordo (Sky Tg24). E c’è da crederlo, la paura fa tanto! (….)

In Italia ci sono un milione e 600 mila musulmani, che sono un terzo degli immigrati: quindi, non vale l’equazione musulmani uguale immigrati. E non tutti sono praticanti. Perché dovrebbero diventare terroristi quelli che frequentano i luoghi di culto e non gli altri? La realtà è un’altra. Bloccare le moschee rassicura la popolazione, trova consenso, ma non è detto che sia efficace. Continua a leggere

Harvard: il pellegrinaggio a la Mecca rende più tolleranti


Il pellegrinaggio che porta ogni anno  due milioni di musulmani a La mecca rende più fedeli all’ortodossia ma anche più tolleranti

Secondo uno studio condotto dall’università di Harvard su pellegrini pakistani i musulmani che intraprendono l’hajj ” ritornano con una visione più positiva verso le persone degli altri paesi” e sono più propense a considerare ” i fedeli delle altre religioni come uguali”. Inoltre  rispetto agli altri musulmani vi è una probabilità  doppia che essi condannino Osama Bin Laden.

Inoltre i pellegrini sarebbero più favorevoli a far studiare le ragazze e a far lavorare le donne.  Secondo Asim Ijaz Khwaja, uno degli autori dello studio, questo sarebbe da imputarsi al fatto che durante l’hajj i pellegrini di diverso sesso possono stare accanto liberamente, cosa che invece nella moschee del Pakistan è scoraggiata.

Il  viaggio che conduce a La mecca e l’esperienza fatta inducono il pellegrino a capire le differenze tra   l’ortodossia dell’islam e le  realtà culturali locali.

va detto che un limite dello studio è dato dal fatto che esso sia fatto solo su Pakistani, e lo stesso Khwaja non esclude che in altre nazioni la stessa ricerca possa dare risultati differenti.

LO STUDIO DELL’HARVARD KENNEDY SCHOOL

FONTE: CNN

Il pellegrinaggio a la Mecca subisce gli effetti della crisi


Roma, 6 dic. (Apcom) – L’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, inizia oggi: in questa occasione si riuniscono, da 14 secoli, milioni di musulmani da tutto il mondo. Ma quest’anno il vertiginoso aumento dei prezzi richiesti dagli organizzatori dei viaggi a causa della crisi finanziaria mondiale ha costretto molti fedeli a rinunciare ad un dovere fondamentale che obbliga ogni musulmano a visitare la ‘casa di Dio’ almeno una volta nella vita. Continua a leggere

Magdi Allam, il suo libro su Gesù e l’intolleranza dell’islam


In occasione della presentazione del suo libro Grazie Gesù. La mia conversione dall’islam al cattolicesimo (Mondadori) il giornalista Magdi Allam torna a criticare chi ha contestato la sua conversione al cristianesimo «Quelli che hanno criticato il mio battesimo lo avrebbero fatto comunque anche se fosse avvenuto in una chiesetta sperduta». Cresciuto nelle scuole cattoliche al Cairo, con una madre musulmana praticante, arrivato in Italia a vent’anni, il giornalista ribadisce che «la conversione è un dono». E torna a affermare la naturale intolleranza della relgione musulmana: «Ho studiato i testi sacri, il Corano, la Sira, cioè la biografia ufficiale del Profeta, e sono pervenuto alla conclusione che c’è un male intrinseco, un’incompatibilità fisiologica con i valori su cui non si può transigere. È una religione che si è diffusa in modo violento, lo stesso Maometto partecipò secondo la sua biografia ufficiale al massacro di 700 ebrei a Medina, tre dei suoi successori furono assassinati da altri musulmani. Questi sono fatti che non possono essere negati».

Inutile dire che non sono d’accordo con la conclusione di Magdi Allam: solo una percentuale minoritaria del miliardo e oltre di fedeli musulmani è intollerante. I 3/4 dei musulmani vivono o in paesi democratici come quelli occidentali, o in paesi come l’India e l’Indonesia che sono o giovani democrazia o si stanno rapidamente indirizzando verso un sistema che accetta molte delle libertà politiche e civili previste dalla democrazia. Inoltre vorrei ricordare che anche nella Bivvia esistono numerosi fatti di guerre e violenza nell’Antico Testamento e che in molte occasioni persino Gesù nei Vangeli usavs parole molto dure. Ma questo sarà argomenti oggetto di un prossimo post.

Una donna della Malaysia può lasciare l’islam


Una corte religiosa in Malaysia ha permesso ad un convertito musulmano di lasciare la fede islamica, in quello che è stato salutata come un pietra miliare della legge.

La corte  Sharia di Penang ha stabilito che Siti Fatimah Tan Abdullah era libera di ritornare al Buddismo, in seguito alla fine del suo matrimonio conun uomo musulmano.

Malaysia  stabilisce che un non-musulmano che si sposa un musulmano deve prendere lasua fede.  La Sig.ra Siti, si convertì quando lei si sposò un uomo musulmano iraniano.

Il giuduce ha stabilito in suo favore reputando che Ella non ha mai praticato la fede dell’Islam e che anche quando era sposata continuava a pregare come una buddista.

Gli anlisti giudicano una tale decisione come molti liberale perchè in molti paesi musulmani i convertiti sono trattati come i muslamni che sono nati con la fede di Allah e cioè è loro priobito il cambiare la loro fede. Tale decisione non ha comunque funzione di precdente per le altre zone della Malaysia

Maometto era un pedofilo?


Uno degli argomenti più utilizzati dai detrattori dell’islam riguarda la presunta tendenza pedofilia del profeta Muhammad. Ci si riferisce in particolare al matrimonio con Aisha che secondo quanto riferitoci da alcuni hadith ( i detti riguardanti la vita  e il comportamento del profeta) sarebbe divenuta moglie di Muhammad all’età di sei anni, rapporto poi giunto all’unione carnale quando la bambina aveva appena l’età di nove anni. Và detto che questo episodio però è controverso: infatti vien ugualmente narrato il fatto che Aisha partecipò alle battaglie di Badr e Uhud nel 624 e nel 625, cosa del tutto impossibile per una bimbetta e che la stessa Aisha era in grado di riferire episodi di quelle battaglie.

Il congresso islamico mondiale tra aperture e ambiguità


In un’intervista al giornale al Sharq al Awsat, il segretario generale del Congresso Islamico Mondiale Ihssan Oghli ha parlato della necessità di giungere a “una riconciliazione storica tra Islam e cristianesimo”, Per Oghil è L’Europa il luogo fondamentale dove stipulare questa indispensabile riconciliazione”: “Il nostro messaggio all’Europa è che non è un continente solo cristiano, e che l’Islam ne è un elemento essenziale”.

Benissimo aggiungo io: una apertura importante. Ma perché riferirsi solo all’Europa e non anche alle zone del pianeta a maggioranza musulmana? Mi permetto di fare quindi un’annotazione non priva di malizia: quando Oghil potrà annunciare al mondo islamico che la cultura araba risente dell’importante contributo datogli dal cristianesimo sia prima che dopo la comparsa della religione di Allah?

Turchia: la base di consenso di Erdogan


Qual’è la base del partito islamico-conservatore Giustizia e Sviluppo (AKP) di Erdogan al potere in Turchia dal 2003? Per il sociologo Ihsan Yilmaz è un errore pensare che  esso fondi il suo consenso sull’islam popolare dei viallaggi e delle province. L’islam di riferimento dell’AKP è urbano e il fedele tipo è scolarizzato, ben integrato nella società moderna e che possiede dunque gli strumenti per  favorire lo sviluppo e l’organizzazione del movimento nella dinamica vita cittadina.  l’AKP è dunque un partito  attento alle esigenze dell’elite islamica urbana favorevole  ( a suo dire) alla democrazia. Si tratta di quel tipo di islam aggiunge Yilmaz che può soopravvivere solo nella città perchè “l’Islam è sempre stato un fenomeno urbano, ed è per questo che l’Islam urbano è “più islamico” dell’Islam popolare”.

FONTE: TODAY’S ZAMAN

Verso una federazione dell’islam italiano


Passo avanti verso il riconoscimento giuridico della fede islamica in Italia: si và verso la creazione di una federazione dell’islam italiano comprendente tutte le organizzazioni che hanno sottoscritto nel marzo scorso la dichiarazione di intenti che impegna al riconoscimento della natura democratica e pluralistica dello stato italiano e alla formazione di imam che siano rispettosi delle leggi e a combattere le infiltrazioni estremistiche nelle moschee. Tale dichiarazione , che non è stata firmata dall’UCOII, organizzazione storicamente legata ai Fratelli musulmani, costituirà un passo importante verso l’integrazione a pieno titolo dei musulmani nel tessuto sociale italiano se le buone intenzione troveranno un corrispettivo nell’impegno alla loro realizzazione.

Continua a leggere